Rabat, 14 mar. - In Marocco una ragazzina 16enne costretta a sposare l'uomo che l'aveva violentata si e' suicidata. Si chiamava Amina al Filali e si e' tolta la vita ingoiando veleno per topi la scorsa settimana a Larache, vicino a Tangeri nel nord del Marocco. Il marito-violentatore, grazie a quel matrimonio 'riparatore' era riuscito a sfuggire al carcere. Lo ha denunciato Fouzia Assouli, presidente della Federazione della Lega democratica per i diritti della donna, con base a Casablanca. Per lo stupro il codice penale marocchino prevede pene fra i 5 e i 10 anni, fino a 20 se la vittima e' minorenne. Ma un articolo consente di fatto che "in caso di matrimonio con la vittima il violentatore scampi alla prigione".
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