martedì 5 giugno 2012

Tumore al seno,nuovi sistemi e nuove armi


Contro il cancro al seno nella forma più avanzata oggi 
c'é una nuova arma efficace. Si tratta di una terapia
 sperimentale che utilizza un anticorpo, il trastuzumab,
 'armato' di una potente tossina che arriva in modo mirato 
a colpire le cellule cancerose. Il trattamento si chiama 
T-DM1, ed ha portato ad una aumento della sopravvivenza 'assoluta' - ovvero senza la progressione della malattia - 
di 3,2 mesi (cioè di oltre il 50%), con un dato di 9,6 mesi contro i 6,4 mesi del gruppo 
di controllo. Così, il nuovo trattamento riduce del 35% il rischio di peggioramento della
 malattia o di morte.
Il farmaco è stato messo a punto nei laboratori dell'azienda americana Genentech,
 parte del gruppo farmaceutico Roche. Il risultato arriva dallo studio Emilia condotto  su
1.000 donne, e secondo gli oncologi segna un grande passo avanti nella lotta contro 
questo tipo di neoplasia. I dati sono stati presentati al Congresso della società americana 
di Oncologia clinica (Asco) in corso a Chicago. I numeri sono per gli esperimenti  estremamente
indicativi: dopo due anni, il 65,4% delle pazienti trattate con T-DM1 nell'ambito di questa sperimentazione di fase 3 erano ancora in vita, rispetto al 47,5% del gruppo di controllo. 
Le pazienti del campione erano tutte affette dal cancro al seno del tipo HER2 - positivo, una forma particolarmente aggressiva che rappresenta circa il 20% di tutti i casi di tumore 
al seno.
Altro aspetto è la minore tossicità del nuovo trattamento rispetto a quelli già utilizzati: 
le donne malate, infatti, hanno minori effetti collaterali e non perdono i capelli durante
 la terapia. Il nuovo farmaco, rilevano gli oncologi, apre dunque la via ad una inedita 
classe di agenti anti-cancro più efficaci e con minore tossicità. La domanda per la 
immissione sul mercato del nuovo trattamento, secondo quanto indicato da Roche, 
dovrebbe essere ora esaminata dall'ente statunitense per i farmaci SDA secondo 
una procedura  accelerata.

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