martedì 20 marzo 2012

Ritrovamento da brivido in Messico

Stato di Guerrero, Messico. Fuori da un macello bestiame, la polizia fa un ritrovamento raccapricciante: dieci teste umane, staccate di netto dai loro corpi. Si tratta di sette uomini e tre donne. Accanto a loro un cartello dall'apparenza inequivocabile: "Questo è quello che succede a tutti coloro che supportano FM". La sigla significa una cosa sola: "La Familia Michoacana", una dei maggiori esponenti del cartello della droga messicano. Le autorità stanno
ancora cercando i corpi delle dieci vittime. Quello delle dieci teste mozzate è solo l'ultimo episodio di una guerra violentissima, che sta lasciando morti a dozzine in tutto il Messico. Tra gli Stati più interessati a questa situazione quello appunto di Guerrero e quello di Michoacan. Ma episodi analoghi si sono verificati anche nella capitale Città del Messico: poco tempo fa i criminali arrivarono a rovesciare un camion che conteneva cadaveri in mezzo alla strada di una arteria centrale, bloccando il traffico con l'orribile contenuto. Erano i corpi di alcune persone sospettate di combattere i cartelli della droga.  La guerra della droga in Messico è in corso dal 1989, quando fu arrestato un potente boss. Verso la fine degli anni 90 ci fu una sorta di tregua, ma negli ultimi anni è riesplosa nel modo più cruento. Si stima infatti che i guadagni del commercio della droga si avvicinino ai 50 miliardi di dollari all'anno. In particolare, nel 2006 il governo di Felipe Calderòn ha provato a lanciare un’offensiva contro i signori della droga con l'uso dell'esercito. Una guerra che però sei anni dopo è una disfatta per le forze governative: solo nel 2010 si sono contati oltre 15mila morti, nel 2011 se ne sono contati circa 13mila, una media di circa 1400 morti all'anno 

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